Insegnanti coinvolti
Giuliana Catanese | Coordinatrice e docente di Matematica e Informatica |
Andrea Nunziata | Docente di Religione |
Annarosa Termini | Docente di Materie Letterarie |
Francesca Venuto | Docente di Storia dell'Arte |
Beatrice Rigatti | Docente di Materie Letterarie |
Alessandra Mossenta | Docente di Matematica e Fisica |
Renzo Ragazzon | Docente di Matematica e Fisica |
Giuseppe Frappa | Docente di Latino e Greco |
Eda Duriavig | Docente di Matematica e Fisica |
Silva Fabris | Docente di Scienze |
Tiziano Sguazzero | Docente di Storia e Filosofia |
L'unità di lavoro è indirizzata a un'ultima classe di liceo classico sperimentale Brocca.
Il lavoro è stato pensato come un modulo di approfondimento critico delle tematiche della comunicazione e del linguaggio nell'era dei computer.
In questo periodo gli insegnanti si trovano dinanzi a nuove generazioni che hanno sempre più familiarità con spots pubblicitari, messaggi multimediali, messaggini SMS, fumetti, etc. e sempre meno esperienza con la pagina scritta. L'insegnamento tradizionale, invece, voleva che la pagina scritta, il libro, fosse praticamente la base di lavoro indispensabile in una scuola superiore di tipo liceale. Il problema è trovare un equilibrio tra il necessario adeguamento del linguaggio di comunicazione insegnante-allievi con le nuove forme espressive e la consapevolezza dell'importanza e indispensabilità del linguaggio scritto (e parlato) anche nella nostra epoca. Chiaramente la soluzione del problema, ammesso che soluzione ci sia, non può che scaturire da una analisi delle varie forme di linguaggio.
In questa unità di lavoro sono state principalmente prese in esame le due forme del linguaggio iconico e verbale, per mettere in evidenza i limiti e le potenzialità di ciascuno di essi e per far capire che molti, sono i modi per comunicare, ma non tutti ugualmente efficaci in relazione sia alle informazioni da trasmettere sia al particolare ricevente/interlocutore.
Analizzando i vari linguaggi, gli insegnanti potrebbero trovare potenzialità inaspettate in altri mezzi espressivi, e non vedere nell'utilizzo massiccio del linguaggio iconico (come ad es. nella comunicazione uomo-computer) solo l'inevitabile conseguenza di una nuova analfabetizzazione: potrebbero infatti svilupparsi nuove modalità di pensiero. Occorre attenzione e piena consapevolezza di ciò che si rischia di perdere e di ciò che si potrebbe guadagnare. Solo su questa base si potranno effettuare scelte didattiche equilibrate.
Vista la peculiarità della scuola, l'analisi dei due linguaggi è inserita in un discorso storico, con spunti tratti dalla letteratura in collegamento, con diverse forme espressive e con il linguaggio iconografico dell'arte. Le materie coinvolte sono Italiano, Religione, Latino, Storia dell'Arte, Fisica, Informatica, Matematica, Biologia e Filosofia.
Il discorso chiaramente non vuole e non può essere esaustivo dell'argomento ma, a seconda delle discipline interessate, dovrà dare agli allievi spunti di riflessione critica e costituire l'occasione per focalizzare un discorso in parte già svolto, ma in modo parcellizzato, in altri percorsi (sia nell'ultimo anno scolastico, sia negli anni precedenti).
Risalto particolare è dato necessariamente al discorso sulla comunicazione dell'uomo con il computer e all'esigenza di un linguaggio verbale, esplicito o soggiacente, sia nelle varie forme di simulazione grafica sia nella programmazione visuale. Attualmente, in generale, gli allievi sono in grado di usare i computer, ma attraverso vari pacchetti applicativi o videogiochi, senza avere coscienza che dietro ogni interazione si nasconde il risultato di un sofisticato lavoro di programmazione 'verbale' da parte di qualcuno. Questo programmatore pertanto, ha la possibilità di indirizzare a suo piacimento le interazioni dei futuri utenti.
E' importante invece che gli allievi capiscano l'importanza di essere in grado di interagire criticamente ed efficacemente con i computers, e questo si potrà evidenziare oltre che nella sottounità di informatica, anche in quella di fisica, dove si metterà in luce l'importanza delle informazioni che vengono fornite dall'utente alla macchina per ottenere risultati che abbiano validità conoscitiva sulla realtà.
Nel lavoro si analizza anche la corrispondenza fra le forme sintattiche, pur espresse in linguaggi diversi, e in tal modo si trova una conferma del valore culturale dell'attività di traduzione, caratteristica di questo tipo di scuola. A questo proposito pare significativa una delle definizioni date da Shannon per informazione: "ciò che resta costante attraverso tutte le operazioni reversibili di codificazione e di traduzione, ovvero la classe di equivalenza di tutte quelle traduzioni"
Certamente l'affermazione non viene oggi accettata dagli studiosi di linguistica, che pensano che non abbia senso parlare di una informazione in sé slegata da un contesto.
La conclusione del lavoro viene proprio compiuta dall'insegnante di filosofia, che inquadra i discorsi svolti precedentemente all'interno della riflessione filosofica sul linguaggio: esaminando il nesso pensiero-linguaggio-realtà e la questione relativa ai limiti del linguaggio.
- Far comprendere l'importanza del superamento delle divisioni fra cultura umanistica, scientifica e tecnologica
- Far prendere coscienza agli studenti dell'importanza di essere effettivi interlocutori della macchina e non solo passivi utilizzatori
- Far cogliere la differenza tra un linguaggio formalizzato e un linguaggio naturale, verbale e non: le potenzialità e i limiti che ne derivano.
- Far compiere una riflessione sui rapporti tra linguaggio e realtà, cogliendo i limiti e le potenzialità dello strumento linguistico.
Il modulo è di circa 20 ore, distribuite in un arco di tempo tale da non interferire troppo con le altre attività curriculari. Il percorso comunque deve cercare di armonizzarsi con il piano di lavoro dei docenti della classe in modo da non risultare una pur interessante appendice, ma un modulo di approfondimento integrato e adattato ai curricula previsti.
Potrebbe essere utile se coincidesse o almeno fosse parte integrante dell'area di progetto (http://www.futura-ge.com/categorie/didattica/approfondimenti/IndiceApprofondimenti_55.asp) decisa dal consiglio di classe.
Sono importanti incontri periodici, per permettere opportuni adattamenti del percorso in relazione a eventuali difficoltà evidenziate dagli allievi o eventuali approfondimenti di cui ci fosse richiesta. Tali riunioni, inoltre, sono occasione di prezioso arricchimento personale per tutti i docenti del gruppo e spunto per nuovi collegamenti o confronti. Pur essendo essenzialmente un lavoro multidisciplinare, è occasione soprattutto (ma non solo), nella fase di riepilogo a collegamenti interdisciplinari e trandisciplinari.
Molte lezioni devono essere svolte nell'aula di Informatica, per esigenze di utilizzo di PC, di collegamento con Internet. Sarà cura di tutti i docenti evidenziare nel corso delle lezioni l'importanza per una efficace comunicazione dell'utilizzo di diversi linguaggi.
Per ogni sotto-unità didattica che utilizza come metodologia la lezione frontale o interattiva, viene data una presentazione costituita in generale:
- da prerequisiti disciplinari specifici,
- dagli obiettivi disciplinari e dalle finalità inerenti il progetto,
- dallo schema della lezione e/o da un possibile sviluppo di lezione,
- da una serie di note e consigli per i docenti,
- da indicazioni bibliografiche
Sarà chiaramente citato o eventualmente dato tutto il materiale che potrà essere utilizzato dal docente o proposto agli allievi come lavoro o suggerito come approfondimento.
Solo le prime due lezioni sono state sperimentate in classe nella forma proposta: verranno pertanto forniti successivamente spunti e commenti scaturiti via, via dalle sperimentazioni in classe.
Alla fine di tutta l'unità di lavoro viene proposta una verifica, ispirata alla 'terza prova' dell'Esame di Stato con tipologia B. Si parte da testi, opportunamente scelti, potrebbero essere articoli tratti da riviste di diverso livello di autorevolezza (per es. da Le Scienze o Focus) su argomento scientifico. In relazione ai testi vengono proposti quattro quesiti cui si deve rispondere in un massimo di 10 righe.
Gli obiettivi che si verificano sono: comprensione dei testi, conoscenza degli argomenti trattati, capacità di sintesi realizzata tra i vari aspetti trattati, capacità di ripensamento critico e approfondimento personale, capacità di valutare portata e attendibilità delle informazioni contenute, uso corretto ed efficace dello strumento espositivo.
Disciplina e riferimento | Contenuto | Tempo e tipo lezione | Collegamento col percorso |
Introduzione S1 |
Presentazione unità Storia Comunicazione |
55'- frontale e interattiva + computer | Equivocità uso dei termini. Legame tra linguaggi e informatica. |
Ed. religiosa S2 |
Il simbolo religioso | 55'- frontale + proiettore per diapositive | Efficacia e significatività del simbolo, rispetto il linguaggio verbale. |
Epigrafia latina S3 |
Tipi di iscrizioni. Il linguaggio epigrafico |
55'- frontale + computer | Universalità ed efficacia di un uso in contemporanea di parole, simboli e immagini. |
Educazione visiva S4 |
Analisi di alcuni aspetti e strumenti del linguaggio visivo e pubblicitario | 55'- frontale + computer e 55' relazioni allievi | Efficacia e immediatezza del linguaggio iconico rispetto a quello verbale. |
Materie letterarie S5 |
Presentazione di un testo di Rimbaud | 55'- frontale + computer | Potenzialità e ambiguità del linguaggio verbale. Importanza del contesto. |
Fisica S6-S7 |
Vari tipi di rappresentazione di fenomeni fisici | 55' x 4 frontale e utilizzo di Excel e IP | Importanza di un uso consapevole del computer per avere risultati con validità conoscitiva. Diversa efficacia comunicativa dei diversi tipi di rappresentazione. |
Informatica e matematica S8S9 |
Differenza tra programmazione visuale e verbale. Cenni storici sui segni matematici |
55' x 3 frontale e interattiva e utilizzo Pascal 7 e Delphi | Combinazione efficace tra l'utilizzo del linguaggio verbale e quello delle immagini visuali, nella programmazione attuale. Importanza della notazione alfabetico-posizionale in matematica. |
Biologia S10 |
Aree del cervello deputate al linguaggio. Nuove possibilità sviluppate dall'uso dei computers |
55'- introduzione frontale e relazioni allievi | Diverse aree del cervello attivate in seguito agli stimoli dei diversi linguaggi. |
Filosofia S11 |
Riflessione filosofica sul linguaggio nel '900 (Wittgenstein, Shlick, Gadamer, e Ricoeur...) | 55' x 2 frontale e interattiva con lettura testi | Discorso conclusivo che riprende i temi già introdotti nei vari percorsi e li inserisce nell'ambito del dibattito filosofico attuale. |
Esemplificando maggiormente:
S1: Presentazione di tutta l'unità di lavoro ai ragazzi, assegnazione di lavoro di gruppo. Breve storia della comunicazione e cenno allo schema di Shannon. Legami tra linguaggi e informatica Consegna di un glossario su alcuni termini più ricorrenti, anche per evidenziare l'equivocità nell'uso dei termini. Discussione.
S2: La sotto-unità è dedicata dapprima ad analizzare come l'uso dei simboli, nell'esperienza religiosa, sia una forma espressiva universale e molto più ricca rispetto quella verbale.
S3: Viene messo in evidenza come le parole, i simboli, le immagini siano stati usati contestualmente in una reciproca interazione nel linguaggio epigrafico delle iscrizioni latine, formando così un mezzo molto efficace ed universale ai fini della comunicazione per dodici secoli.
S4: La sotto-unità vuole prendere in esame alcune forme importanti di comunicazione dell'epoca attuale: la comunicazione della pubblicità e i simbolismi di Internet. Dapprima c'è una breve presentazione da parte dell'insegnante che mette in evidenza sia i diversi fini comunicativi dei messaggi visivi, sia l'efficacia e l'immediatezza del linguaggio iconico rispetto a quello verbale, sia il pericolo di impoverimento del codice espressivo. Viene evidenziato anche come la comprensione dei valori espressi nel messaggio dipendono dalla conoscenza dei codici utilizzati e dal contesto cui essi si riferiscono. Poi ci sono le relazioni sui lavori che gli allievi, fatte singolarmente o in gruppo. Alla fine spazio si deve trovare anche per un eventuale dibattito.
S5: La sottounità prende in esame le due concezioni del linguaggio letterario come mezzo per comunicare concetti e descrivere fatti (denotativo) o capace di evocare emozioni (connotativo). Viene messo in evidenza come la poesia di ogni tempo realizzi un equilibrio tra i due aspetti opposti di oralità e graficità del testo. La poesia "Battello ebbro" di Rimbaud consente di esemplificare il valore iconico che può assumere la parola e il valore simbolico delle immagini poetiche. Lo studio è completato da spunti sulle relative connotazioni figurative. La sottounità mette in evidenza l'importanza del contesto nell'interpretazione del testo letterario.
S6: Nella prima parte si mostra come, per simulare di un fenomeno fisico e prevederne l'evoluzione temporale, sia necessario l'utilizzo di un linguaggio verbale. A tale scopo si utilizza un foglio di calcolo in Excel, in modo da non richiedere neppure la conoscenza di un linguaggio di programmazione. L'esempio scelto riguarda la determinazione del moto di una massa soggetta ad una forza centrale e se ne visualizzano le le soluzioni con semplici animazioni.
S7: Allacciandosi al discorso precedente, nella seconda parte, si presentano i dati ottenuti da un semplice esperimento fisico, inizialmente in modalità numerica e grafica. Utilizzando un programma come IP (link) successivamente si può rappresentare la parte figurativa del fenomeno, anche se la struttura delle operazioni compiute dal software, per conseguire la rappresentazione, non può essere visualizzata. Anche tale interfaccia, comunque, richiede che l'utente fornisca istruzioni determinanti alla macchina e ne conosca l'operare per evitare di ottenere risultati privi di validità conoscitiva.
S8S9: Dapprima sono ribadite le caratteristiche che contraddistinguono qualunque linguaggio formalizzato rispetto ai linguaggi naturali. Si parte poi da un semplice programma scritto in Pascal (fatto dagli allievi, o a casa o in classe con l'aiuto degli insegnanti) e poi si presenta il corrispondente scritto in Delphi (preparato dall'insegnante). Ciò consente di fare un confronto fra programmazione visuale e programmazione verbale e darà lo spunto per considerazioni sul ruolo dei compilatori, che traducono in istruzioni eseguibili dal calcolatore le parole che costituiscono il codice sorgente di un programma. Si farà poi vedere come, dietro l'interfaccia di un programma agevole per l'utente finale, c'è un difficile e laborioso lavoro del programmatore, e come il lavoro del programmatore attuale richieda sempre una combinazione efficace tra l'utilizzo del linguaggio verbale e quello del linguaggio visuale.
Il programma scelto si applica ai cambiamenti di base, per avere lo spunto per fare alcune considerazioni sull'importanza del linguaggio alfabetico posizionale della matematica.
S10: Studio dal punto di vista anatomico e fisiologico delle parti del cervello inerenti il linguaggio, considerazioni sulle diverse potenzialità di pensiero attivate in alcune lingue molto diffuse e cenni delle possibilità di sviluppo di nuove forme di pensiero in seguito all'utilizzo dei computer (con letture di testi che presentano al proposito concezioni contrastanti).
S11: Viene affrontato il problema dei nessi tra linguaggio e realtà, con l'intento di cogliere i limiti e le potenzialità del linguaggio e del discorso concepiti come strumenti in grado di darci un'immagine del mondo. Vengono analizzati con particolare attenzione il ruolo e la funzione delle definizioni ostensive. La riflessione sui limiti e le potenzialità del linguaggio tiene conto dei contributi più significativi emersi nell'ambito della filosofia analitica e dell'ermeneutica filosofica del '900 ( Wittgenstein, Shlick, Gadamer,e Ricoeur...) Viene fatta anche una scelta di brevi letture sull'argomento che potranno essere spunto di commento e discussione.