1. Introduzione. Premessa didattica.

Come  premessa va  chiarito che  è  esigenza  ormai  irrinunciabile, anche  da  parte  dei  docenti  di  italiano, quella  di  seguire  una  ‘metodologia  scientifica’ nello  sviluppo dei  programmi  curricolari  e  di  elaborare  una  programmazione  di  ampio  respiro, a  scansione  pluriennale,  che significhi  prima  di  tutto:

q       messa  a  fuoco   dei  nodi  concettuali  fondamentali  della  propria disciplina;

q       elaborazione  di  percorsi  didattici, che  consentano  agli  allievi  un  approccio  graduale a   problematiche  complesse;

q       didattica  che  si  muova  in  un  orizzonte  pluridisciplinare, capace di   aiutare  gli  allievi  ad elaborare   autonomamente  delle  sintesi,  ma   soprattutto   che   consideri  la cultura  come ‘rete di conoscenze’, e cerchi  inoltre  di  attuare il  più  possibile  un  insegnamento   individualizzato, per  suscitare  motivazioni e valorizzare lo  stile cognitivo  di  ciascun  allievo.

 

Nello specifico, l’orizzonte pluridisciplinare del progetto si propone di sollecitare, anche negli studenti più interessati alle discipline umanistiche, una riflessione su aspetti tipici delle discipline scientifiche, in particolare sulle procedure del pensiero, sulla  conoscenza e sulla rappresentazione del reale.

 

 

1.1.Motivazioni.

Italo Calvino:  le  ragioni  di  una  scelta.

CALVINO, autore  poliedrico  negli interessi  culturali e  nella  incessante  sperimentazione che  accompagna  tutta  la  sua  produzione.

 

CALVINO, intellettuale impegnato, animato  da  profonda  eticità, capace  di  porsi   in  rapporto  dialettico  con i  grandi  cambiamenti storico-culturali del  suo  tempo, dal  secondo dopoguerra  agli  ultimi  decenni del ‘900; sempre  desideroso  di  affrontare  i  problemi  complessi  posti  dalla modernità, in  una  coraggiosa  ‘sfida  al  labirinto’.

 

CALVINO, mente  lucida  e  profonda,  come  pochissime  altre  nel  panorama  letterario italiano, proteso  a  comunicare  in  uno  stile  chiaro, essenziale, efficace: un  caso  esemplare  quindi  da  proporre  ai  ragazzi  del   terzo millennio, proprio  perché  del  tutto  esente  dalla  secolare  tradizione  retorica  italiana  e  modello  di  sintesi  e  rigore  espositivo.

 

CALVINO, autore  che  consente  un  approccio  graduale, in  quanto  si  inserisce  benissimo nei programmi  curricolari  di  momenti  diversi  del  percorso  scolastico:

q       nel  biennio  delle  scuole  superiori, in  cui  è   diffusa  da  parte  degli  insegnanti  l’abitudine  di  far  leggere  le  sue  opere del  filone ‘fantastico’, da  Marcovaldo  alla  Trilogia  degli  antenati;

q       nel  penultimo  anno di  studi  superiori,  in  cui  l’analisi  della  figura  di  Ludovico  Ariosto  e  di  quell’opera   centrale  del  Rinascimento  che  è l’Orlando furioso (opera  molto  amata  e   ‘riscritta’  da  Calvino  stesso  per  i  lettori  del  Novecento)  induce  a  confronti  stimolanti  e  proficui, in  particolare  con  la  sua  prima  opera  ‘sperimentale’, Il  castello  dei  destini   incrociati (1969).

      Anche  per  noi, nel  passato  anno scolastico,  questo testo  è  stato il punto di  partenza per  una esperienza didattica  innovativa.

q       nell’ultimo  anno,  in cui la  trattazione  di  un  autore  come  Calvino  si  colloca solitamente  negli  ultimi  mesi, e  può  utilmente  collegarsi  allo  sviluppo  di  una  Unità  didattica  sul  genere   ‘romanzo’  (che  parta  dal  ‘700 inglese,  fino  appunto  allo  sperimentalismo  e  alle esperienze di ‘ingegneria  letteraria’  di fine  ‘900),  ma  può  anche  -come  abbiamo  fatto  noi-   essere  anticipata  come  modulo  a    stante,  nella  linea  di  una  didattica  innovativa.

 

CALVINO  quindi  autore  capace di ‘parlare’  ai  ragazzi  d’oggi ( perché   tocca,  oltre  alle  corde  della  ragione, quelle  della  fantasia, dell’ironia  e  del  paradossale), di  sollecitarli  a  riflettere  sulla    attualità   in  cui  sono  immersi.

 

 

 

Ma  non  solo.

Lo  sforzo  metacognitivo  di  Calvino,  che  riesce  a  distaccarsi  dalle sue  opere,  ad  analizzarle  e ‘criticarle’  incessantemente,  non  può  che  aiutare  i  ragazzi  a  riflettere  su  quanto  essi  stessi  vivono e producono,  per  ricostruire  i  loro  percorsi  di  analisi  e  di  apprendimento,  insomma  per  prendere  coscienza  delle  procedure  del  loro  pensiero.

 

In  questo  ambito  di  lavoro, l’opera  Le  città  invisibili’  ci  è  parsa  particolarmente  significativa: offre numerosi spunti per far comprendere la dimensione algoritmica dell’attività letteraria.

In particolare si possono evidenziare all’interno di essa,  e sperimentare direttamente nell’attività di ricerca concetti e procedure quali:

 

 

È questo (ci  pare), l’obiettivo  ‘informatico’ di  significato  più  alto  che  ha  inteso  perseguire questa  esperienza  didattica  di  ricerca, che  abbiamo  condotto  con  i  nostri  allievi.

 

 

1.2    Classi  destinatarie: 

       studenti  dell’ultimo  anno  delle  scuole  superiori.

 

 

1.3. Discipline  coinvolte: 

       italiano, filosofia, matematica e informatica, disegno  e  storia  dell’arte.