La negazione
1. Presentazione della fatina NON
Linsegnante ha distribuito la scheda e ha letto la "filastrocca", quindi ha invitato gli alunni ad una conversazione su quanto avevano ascoltato. Ne è nata una discussione sul significato della parola "non" e sul suo uso nella lingua italiana: è emerso, in particolare, il principale significato attribuito dai bambini:
In tutte le frasi pronunciate dai bambini per spiegare il loro pensiero, il "NON" è stato utilizzato come avverbio, mai come negazione di un attributo.
Nel linguaggio comune, infatti, solo raramente la negazione viene utilizzata nel suo significato logico. Pensiamo alla frase "In classe non cè nessuno". Sarebbe più corretto dire "Nessuno è in classe" (la doppia negazione equivale ad unaffermazione), ma è innegabile che, nelle normali comunicazioni, la prima espressione linguistica prevale sulla seconda.
Lo studio del significato logico della negazione crea sempre molte perplessità anche in noi adulti proprio per luso poco "logico" che ne facciamo, un esempio per tutti, tratto da Baruk S.1998. dizionario di matematica elementare. Bologna: Zanichelli: "Nel dialogo "Allora è no? No", non si sa se il secondo no è un rinforzo del primo, e significa "Sì, la risposta è no" il che equivale a negare ciò che è stato proposto, oppure "no, la risposta è no", che vuol dire "sì"
Per le difficoltà che la negazione comporta, è necessario proporla in classe con molta cautela spiegando con molta chiarezza e semplicità le regole che ne determinano luso.
Durante questa prima lezione linsegnante ha spiegato che, nella casa della logica; la "fatina NON" non avrebbe impedito di fare qualcosa, ma avrebbe permesso a tutti di giocare con gli enunciati (non ha spiegato il tipo di giochi per creare unaspettativa favorevole)
I bambini hanno colorato la fatina aggiungendo tutti i particolari dettati dalla loro fantasia anche in riferimento a quanto raccontato nella filastrocca.