2 Uso della negazione negli enunciati
Linsegnante ha consegnato la scheda e ha chiesto di leggere la breve filastrocca, lha poi letta a sua volta e ha rivolto domande per verificarne la comprensione.
è importante far comprendere che, nella casa della logica, la fatina NON farà solo quello che lei stessa racconta: cambierà i valori di verità alle frasi.
Per capire meglio abbiamo colorato insieme disegni e simboli che formano gli enunciati proposti nella scheda:
Nella conversazione successiva è apparso chiaro che, se per molti bambini è relativamente semplice comprendere che la negazione di un enunciato vero è un enunciato falso, è piuttosto difficile (non naturale) capire che la negazione di un enunciato falso è un enunciato vero. Ci siamo accorte che, inizialmente, i bambini non accettano spontaneamente lidea che un enunciato che contiene una negazione possa essere vero e che, per cambiare il valore di verità, sia necessario usare la negazione e non variare il predicato (per cambiare il valore di verità dellenunciato "il figurotto è giallo" i bambini tendono a dire "il figurotto è blu", oppure "il figurotto è rosso" invece di "il figurotto è non giallo").
Linsegnante propone allora di costruire enunciati utilizzando i cartellini mobili del materiale strutturato (ha già predisposto quelli che contengono la negazione), è abbastanza semplice per i bambini accorgersi che, per cambiare il valore di verità, basta negare il predicato.
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Dopo aver scritto alcuni enunciati e aver cambiato loro il valore di verità, abbiamo provato a leggerli e, dopo molte discussioni su quale fosse il miglior modo per esprimere senza ambiguità (è una delle regole principali da rispettare nella casa della logica) la negazione, ci siamo accordati per due forme diverse:
a. anteporre allenunciato "non è vero che" (es. Non è vero che il figurotto è cerchio);
b. negare la caratteristica (es. Il figurotto è non cerchio).
È preferibile utilizzare la prima forma che permette di negare qualsiasi enunciato senza creare dubbi, ci sono, infatti, enunciati in cui è necessario negare il verbo ad esempio "il figurotto ha tre buchi": è molto semplice dire "Non è vero che il figurotto ha tre buchi"
In questa fase è necessario proporre molti esercizi con il materiale strutturato affinché, dopo aver compreso la regola, i bambini si creino un meccanismo che permetta loro di applicarla in modo automatico.
Nei giorni successivi abbiamo dedicato brevi ma frequenti momenti (10, 20 minuti) allattività di negazione di enunciati, sia veri che falsi, riferiti a materiali strutturati.
Le attività hanno sempre avuto la forma di gioco da quello semplicissimo in cui un bambino scriveva un enunciato utilizzando i cartellini mobili e i compagni dovevano trasformarlo (proprio come la fatina) da vero in falso e da falso in vero ( chi alzava per primo la mano, aveva diritto di andare alla lavagna a scriverlo) a quelli più complessi in cui un bambino descriveva un figurotto utilizzando frasi contenenti una negazione e i compagni avrebbero dovuto riconoscerlo (vedi fase 3 e 4 degli enunciati logici)
Il percorso sulla negazione è proseguito con le attività:
1. descrizione scritta di un elemento
2. costruzione di serie di elementi con una, due, tre differenze.