Gli enunciati logici

 

7 Formulazione di enunciati in contesti linguistici progressivamente più ampi e più vari

I concetti appresi sono stati applicati in altri universi linguistici, progressivamente più ampi e variati. Oltre ad altri materiali strutturati (anche costruiti in classe) abbiamo formulato enuciati ed attribuito loro il valore di verità in contesti riguardanti particolari aspetti della realtà (i bambini della classe, i giocattoli preferiti, gli animali, …) o argomenti di studio. Naturalmente il codice alfabetico ha preso, gradualmente, il posto di quello iconico per quanto riguardava la formulazione di enunciati. In classe prima abbiamo preferito non cambiare i simboli del valore di verità, ma qualche alunno ha utilizzato spontaneamente "V" e "F".

Abbiamo sempre cercato di variare le attività tenendo presente tutti i concetti appresi:

  1. Attribuzione del valore di verità ad enunciati dati
  2. Abbiamo considerato in modo particolare enunciati che solitamente non vengono ritenuti tali, solamente perché scritti utilizzando i simboli matematici (esempio 1). Da molti bambini (e non solo) la frase " 5 + 3 = 8" non viene ritenuta una frase della lingua italiana (forse anche perché la relazione " … è uguale a …" viene letta "uguale"; In effetti "cinque più tre uguale otto" non è proprio una frase della lingua italiana visto che non ha verbi, noi abbiamo preferito impostare fin dall’inizio una dicitura più attinente alla lingua italiana: "cinque più tre è uguale a otto" diventa un enunciato riconosciuto da tutti i bambini come vero. Lo stesso vale per i simboli < e > : " … è minore di …" "… è maggiore di …", per cui, 7>5).

    È bene prevedere anche qualche enunciato a cui i bambini non sanno dare il valore di verità (esempio 2). Tali enunciati saranno scartati e non potranno entrare nella casa della logica.

  3. Formulazione di enunciati, dato un universo di riferimento.
  4. Chiusura di enunciati aperti, dato il predicato e il valore di verità.
  5. Riconoscimento dell’oggetto dati uno o più enunciati e il rispettivo valore di verità (esempio 3)