TRATTO DAL DOCUMENTO CONCLUSIVO DEL GRUPPO DI LAVORO
AGGREGAZIONE DISCIPLINARE MATEMATICA
Coordinatori: C. Sbordone, M. Palma
Moderatore: L. Ciarrapico
pubblicato su "La tecnica della scuola " 20 -02 - 01 n. 12
LA MATEMATICA NELLA SCUOLA DI BASE
1.L'educazione matematica contribuisce alla formazione
culturale del cittadino, in modo da consentirgli di partecipare alla vita sociale con
consapevolezza e capacità critica. Le competenze del cittadino, al cui raggiungimento
concorre l'educazione matematica, sono, per esempio:
esprimere
adeguatamente informazioni, intuire e immaginare, risolvere e porsi problemi, progettare e
costruire modelli di situazioni reali, operare scelte in condizioni di incertezza. La
conoscenza dei linguaggi scientifici, e in particolare di quello matematico, si rivela
sempre più essenziale per l'acquisizione di una corretta capacità di giudizio. Per
questo la matematica concorre, insieme con le scienze sperimentali, alla formazione di una
dimensione culturale scientifica.
Il linguaggio e
il ragionamento matematico devono essere considerati strumenti per l'interpretazione del
reale e per la costruzione di concetti, di modelli, di proprie modalità di pensiero, e
non un puro esercizio logico o un astratto bagaglio di nozioni. Nella scuola di base la
costruzione di competenze matematiche va perseguita in opportuni campi di esperienza,
ricchi e motivanti, che permettano agli studenti esperienze cognitive significative,
consonanti con quelle esperite in contesti linguistici, storici, sperimentali, motori,
figurativi e ludici. A partire da esperienze vissute nella scuola dell'infanzia, nei
contesti di gioco della vita familiare e sociale, bambine e bambini maturano consuetudine
con il calcolo, con il gioco dei se e dei ma, imparano
a intuire, immaginare, porsi dei problemi, incontrano nei fatti il ragionamento
matematico. Tali consuetudini matureranno soprattutto se gli insegnanti utilizzeranno più
di una modalità di lavoro, ad integrazione della lezione tradizionale. In particolare,
sarà fondamentale il laboratorio di matematica,
che permetterà agli allievi non solo di eseguire ma anche di progettare, discutere, fare
ipotesi, costruire e manipolare con materiali diversi, sperimentare e controllare la
validità delle ipotesi fatte. Grande importanza come mediatori nei processi di
acquisizione di conoscenza e nel supporto alla comprensione del nesso tra idee matematiche
e cultura assumono gli strumenti, dai più semplici, come i materiali manipolabili, ai
più complessi quali, tipicamente, il computer o le calcolatrici numeriche e simboliche).
È comunque
essenziale nel processo di insegnamento-apprendimento di questa disciplina collegare
strettamente esperienze di vita e riflessione su di esse con un progressivo processo di
astrazione tipico delle procedure matematiche. Calibrando adeguatamente i ritmi
dell'azione di insegnamento alle reali esigenze degli studenti, in una didattica che, per
la matematica deve essere lunga e di graduale assimilazione, l'insegnante, avvalendosi di
contesto e strumenti opportuni, utilizzerà problemi e situazioni al fine di mobilitare le
risorse intellettuali degli studenti per contribuire alla loro formazione generale.
In tutte le attività sarà essenziale la mediazione del
linguaggio naturale, sia parlato sia scritto: l'esperienza e la verbalizzazione col
linguaggio naturale dovranno precedere la formalizzazione e la riflessione sui sistemi di
notazione simbolica propri della matematica. Per esempio prima di imparare a formalizzare
una strategia risolutiva per mezzo dei segni dell'aritmetica i bambini dovranno esplorare
e operare in campi di esperienza in cui attuare attività di quantificazione utilizzando
strumenti e sistemi di rappresentazione che sono caratteristici del campo stesso (il
calendario lineare per il tempo; monete per risolvere problemi di compravendita di
beni....). Analogamente per le conoscenze legate allo spazio e alle figure sarà
essenziale l'esplorazione dinamica in contesti vari.
L'acquisizione del linguaggio rigoroso della matematica
deve essere quindi un obiettivo da raggiungere nel lungo periodo e una conquista cui gli
allievi giungono, col supporto dell'insegnante, a partire dalle loro concrete produzione
verbali, quasi sempre imprecise ma ricche di significato per l'allievo: queste vanno messe
a confronto e opportunamente discusse nella classe per giungere così a riconoscere,
nell'uso di simboli e scritture formali, forme sintetiche di espressione del linguaggio
naturale, con il loro alfabeto, regole di costruzione di scritture corrette e sintassi.
La formazione del curricolo scolastico non può
prescindere dal considerare sia la funzione strumentale, sia quella culturale della
matematica:
strumento
essenziale per una comprensione quantitativa della realtà da un lato, sapere logicamente
coerente e sistematico, caratterizzato da una forte unità culturale, dall'altro. Entrambe
queste funzioni sono determinanti per la formazione matematica degli studenti: priva del
suo carattere strumentale, questa disciplina risulterebbe un puro gioco di segni senza
significato; senza una visione globale, diventerebbe una serie di ricette prive di metodo
e di giustificazione.