TRATTO DA: FINALITA
E OBIETTIVI DELLA RIFORMA
GRUPPO DI LAVORO N. 4
Coordinatore : Isp Mario Fierli
Moderatore Isp. M.Genoviè de Vita
pubblicato su "La tecnica della scuola " 1 - 10 - 00 n. 3
La società dell'informazione si
connota per compresenza di diversità culturale, apertura sociale e reti a nodi e
connessioni multiple. I cittadini di questa società devono quindi acquisire, anche
secondo numerose e attendibili fonti internazionali (OCSE, UE, Consiglio d'Europa, ISTE
ecc.), il possesso di competenze linguistiche e informatiche (non a caso dette survival skills) che con-sentono di estendere e
amplificare gli alfabeti già in possesso di ciascuno. La scuola pertanto deve farsi
organicamente carico di dare una sufficiente formazione anche in questi ambiti, a maggior
ragione se si considera che tali competenze costituiscono validi strumenti per
migliorare l'apprendimento delle altre discipline e per sviluppare quel particolare tipo
di capacità (saper scegliere, progettare, controllare, rappresentare, comunicare)
richieste dall'attuale contesto socio-economico in cui l'attività umana, per effetto
delle tecnologie, è in prevalenza passata dall'esecuzione alla gestione dei processi fino
alla gestione delle informazioni e alla loro comunicazione. In altri termini, la
presenza delle tecnologie informatico/ telematiche e delle lingue nei processi
formativi rispecchia le caratteristiche dell'attuale società che è sempre più
multiculturale e non può prescindere dal reimpiego di automi che richiede di dominare il
rapporto uomo-macchina.
Il punto di partenza, dunque, non è
stabilire se l'insegnamento di queste competenze veda collocato o meno nei nuovi
percorsi formativi, ma piuttosto come e quando collocarlo. Su questo fronte il Sistema
educativo italiano presenta, in base ad alcune recenti indagini internazionali, livelli
modesti soprattutto per le competenze informatiche, anche se la sostanza è forse meno
negativa di quanto appaia poichè i dati di
riferimento sono i curricoli nominali e non quelli reali.
Prima di passare a più analitiche
considerazioni, si ritiene opportuno sottolineare un'esigenza riguardante il contesto di
riferimento. Il successo del cambiamento di struttura e di processo non può dipendere
solo dalla scuola: occorre, infatti adoperarsi
affinché anche all'esterno si modifichi nella
sostanza l'atteggiamento verso le nuove forme di organizzazione dell'apprendimento e dei
curricoli e vengano rimossi certi condizionamenti provenienti dall'ambito sociale e
culturale. In effetti, tutti concordano nell'affermare che lingue straniere e
informatica" sono oggi indispensabili, ma poi non sempre sono disposti a veder
ridimensionare o eliminare gli attuali insegnamenti. Oppure, tutti dichiarano di
ritenere fondamentale 1o sviluppo di competenze trasversali, ma poi solo raramente sono
favorevoli a veder ridurre o trattare diversamente lo studio dei contenuti tradizionali per lasciare spazio ad altre attività e al rapporto
con il mondo del lavoro.
L'analisi delle scelte adottate nei
vari Paesi e delle relative esperienze, nonché il contributo dei componenti del gruppo di
lavoro, ha permesso di individuare quali sono gli aspetti cruciali a cui va rivolta
attenzione e per ciascuno ne viene precisata natura, caratteristiche, termini di
riferimento e alcune possibili soluzioni, talvolta alternative.