L'Informazione entra in Macchina

 

COMUNICAZIONE

E LINGUAGGI

Un lavoro che intenda chiarire il rapporto uomo-macchina non può prescindere dall'analisi delle modalità di comunicazione nei due sensi. I concetti di comunicazione e di linguaggio naturale dovrebbero essere già noti agli allievi e, a questo proposito, sarebbe auspicabile una collaborazione con gli insegnanti di lettere per concordare sia i tempi di esecuzione del presente modulo sia l'elenco di parole chiave che dovranno fornire una struttura trasversale a tutte le materie coinvolte. Ciò permetterà di risparmiare tempo e contemporaneamente di rafforzare ed estendere il concetto di termini come sintassi e semantica che risultano fondamentali per l'acquisizione e lo studio di qualunque linguaggio scientifico.





Prerequisiti



Obiettivi formativi




Obiettivi specifici

Descrizione delle fasi di lavoro

 


Contenuti


Sapere


Saper fare


Metodologie


Collegamenti

Prima lezione Comunicazione e suoi componenti Saper individuare le componenti della comunicazione Attuare una comunicazione scegliendo il metodo più opportuno
Conversazione clinica.
Analisi collegiale di situazioni comunicative
Lettere, religione, disegno
Seconda lezione La comunicazione asimmetrica nella storia Riflettere sul ruolo del rumore nella scelta del mezzo di trasmissione dei messaggi e sui vincoli indotti dai limiti tecnici
Progettare metodi di comunicazione. Costruire diagrammi ad albero per calcolare il numero di messaggi possibili

Intervista guidata e lezione frontale Storia
Terza lezione I linguaggi e le loro caratteristiche
Saper individuare le componenti di un linguaggio. Distinguere sintassi da semantica. Cogliere le ambiguità. Individuare le caratteristiche di linguaggi formali Inventare un linguaggio Intervista guidata elezione frontale
Lettere: ambiguità del linguaggio naturale.
Disegno:
ambiguità dei disegni e nella geometria intuitiva
Quarta lezione Gli oggetti-bit ed il loro uso nel comunicare comandi alle macchine Acquisire il concetto di bit, di macchina con programma cablato e di macchina programmabile Usare e/o progettare semplici artefatti di tipo meccanico per una comunicazione uomo-macchina di tipo binario
Intervista guidata. Lezione frontale in laboratorio. Dibattito Storia degli automi
Quinta lezione La possibilità di codificare dati Saper valutare il metodo per introdurre una codifica Utilizzare diagrammi ad albero.
Operare con i numeri binari

Lezione frontale Lavoro di gruppo Numerazione multibase

 

 

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Materiali


Per ogni singola lezione si possono trovare esempi di esercizi, schede esplicative per gli alunni, complementi per gli insegnanti.Gli oggetti usati nel corso delle lezioni sono invece presentati e illustrati nell’appendice.

 



 

Prima lezione

Gli elementi della comunicazione

 


Conversazione clinica

Attraverso una adeguata conversazione clinica verranno richiamati i seguenti concetti
Emittente, ricevente, canale, messaggio, rumore, referente, contesto, segno, significante, significato, segnale.
In precedenza l’insegnante avrà costruito con esse la propria mappa concettuale ricordando di preparare esempi di comunicazione uomo-macchina e di dare maggiore enfasi alle analogie fra questa e quella da uomo ad uomo.
Stimolando il racconto di esperienze personali e cercando di coinvolgere il maggior numero di studenti e si potrà redigere un breve elenco di situazioni nelle quali essi comunicano ad una macchina evidenziando in special modo canale, significante e significato. Ci sono anche macchine che comunicano a macchine?
È inoltre necessario sottolineare il ruolo del rumore, che sarà importante per il nostro studio ma spesso ignorato nella presentazione della comunicazione in altre materie.


Esercizi proposti Individua le componenti di una situazione comunicativa (è consigliabile iniziare il primo esercizio in classe).


Note per l’insegnante

 

 

Complementi

 

 



 

 

Seconda lezione

 

La comunicazione asimmetrica

 

 


Intervista guidata
Comunicazione uomo-macchina: come “parli” con le macchine che hai a casa?Nell’esecuzione dell’esercizio assegnato per casa gli allievi avranno avuto modo di riflettere sul loro modo di comunicare con una macchina. Durante la conversazione usata per esaminare il risultato delle loro indagini si potrà far notare quale sia il nostro atteggiamento rispetto a queste macchine: nella continua ricerca di un Golem (vedi complementi) le umanizziamo e spesso ne parliamo come di esseri viventi a cui fornire informazioni e comandi e dalle quali attendere altre informazioni e/o azioni.

 

Lezione frontale

Si introduce qui il concetto di comunicazione asimmetrica ed a questo proposito si potrà fare un rapido excursus sulla storia della comunicazione a distanza (vedi complementi).
Tre i sistemi da evidenziare: le aste di Enea il Tattico, le fiaccole di Polibio e il telegrafo di Chappe.
Il sistema di Enea il Tattico offre un primo esempio di convenzione circa il significato di una icona e offre lo spunto per sottolineare il peso dei limiti tecnici nei sistemi di trasmissione (es. la lunghezza dell’asta è necessariamente limitata).
Il sistema di Polibio utilizza un interessante alfabeto binario dove le fiaccole sono il primo esempio di quello che nel seguito chiameremo “oggetto-bit”. Ci si può chiedere se, a quel tempo, il sistema a tabella fosse l’unico praticabile. Si potrebbe ipotizzare una combinazione di fiaccole accese o spente semplicemente allineate, ma da lontano sarebbe praticamente impossibile distinguere l’inizio della fila se questa inizia con fiaccole spente. Ma se in ogni torre ci fossero degli interruttori collegati ad altrettante lampadine nella torre seguente?
Il sistema di Chappe offre invece un esempio di sovrabbondanza di segni, il cui numero è confrontabile con quello dell’attuale codice ASCII (quinta lezione). Nel confronto fra i metodi si potrà evidenziare:




Esercizi proposti

Rifletti sul sistema di Polibio: può funzionare solo con fiaccole? Proponi altri oggetti in alternativa. Il sistema sarebbe più semplice se noi disponessimo di una luce che può diventare gialla, verde o rossa? con una fila di 5 di queste luci quanti messaggi potremmo inviare?

Cerca il canale più idoneo per una data comunicazione. Corretta comprensione dei messaggi: icone o parole sono sempre chiaramente interpretabili? Individua i vari significati di un simbolo, di una parola o di una frase in contesti diversi.



Note per l’insegnante

 

 

Complementi

 




Terza lezione

 

I linguaggi

 



Intervista guidata
La lezione precedente e gli esercizi per casa saranno serviti a portare il discorso sulle ambiguità e sulla opportunità, in determinati contesti, dell’uso di un linguaggio formale. Sarà sufficiente eliminare sinonimi e omonimie? Una carrellata di esempi di linguaggi formali (semafori, segnaletica stradale, battaglia navale, ...) porterà alla necessità di analizzare più da vicino la composizione di un linguaggio individuando:

Alfabeto, stringa, regole di sintassi, formula ben formata (FBF), semantica.

Riprendendo il discorso sulla differenza fra linguaggio naturale e formale verrà evidenziata:




Esercizi proposti

Individua nella tua abitazione macchine con cui comunichi e, per ciascuna di esse, il canale di comunicazione, l’alfabeto e almeno alcune delle regole di sintassi. Cerca nelle vita comune alcuni esempi di codici, il loro alfabeto e almeno alcune delle regole di sintassi.Esercizi su sintassi e semantica I sistemi esaminati durante la lezione precedente sono stati progettati per la comunicazione uomo-uomo. Si potrebbero adattare per la comunicazione uomo-macchina? per comunicare dati o comandi?


Note per l’insegnante



 

Complementi

 

 



Quarta lezione

 

Il bit

 



Intervista guidata
La lezione sarà condizionata dai risultati delle riflessioni casalinghe e le eventuali proposte riguardanti la comunicazione uomo-macchina.Si potrà far evidenziare il prevalere di una comunicazione di tipo binario (interruttore on o off, temperatura raggiunta o meno, tempo scaduto o no, …)
Dopo aver ricavato la definizione di BIT e di oggetto-bit, si farà in modo da sottolineare la presenza di due tipi di messaggi:


Il discorso verrà indirizzato inizialmente sui comandi in quanto storicamente le prime macchine erano destinate ad automatizzare attività di lavoro.


Laboratorio
Fornendo alcune notizie sulla storia degli automi si potrà portare esempi di macchine meccaniche (partendo da ruote dentate con un solo dente, il maglio, il carillon, gli automi, ecc.) o di parti di macchine elettriche (il programma di lavatrici o lavastoviglie, ecc.). La presentazione sarà più efficace se si potranno presentare alcuni di questi manufatti per poi proporre agli allievi di costruirne di analoghi.
Dopo aver ben osservato gli oggetti proposti si potrà rilevare come ogni riga di denti in un carillon sia in effetti una combinazione di bit che reca in sé la semantica di un comando (suonare una determinata nota o gruppo di note) e come l’intero tamburo non sia altro che un programma cablato (suona sempre e solo un determinato motivo).
Una volta esaminato il comportamento di una carillon musicale è facile pensare ai movimenti di automi controllati dai denti di un analogo tamburo.


Intervista guidata
E per ottenere comportamenti diversi, per es. una pianola?Partendo dalla presentazione di un carillon con i denti rimovibili (e quindi con la possibilità di cambiare il programma), si dovrà guidare il dibattito in classe in modo da far emergere la convenienza dell’uso prima di un tamburo con i denti retrattili, poi di schede perforate che su tale tamburo facciano sporgere solo i denti che eseguono un certo accordo o una certa melodia per ottenere così una macchina programmabile (vedi complementi).


Esercizi proposti

Dato un cilindro cablato con la possibilità di inserire 6 denti sulla circonferenza progetta le posizioni per ottenere un ritmo dato.

Dato un cilindro musicale con le posizioni di 8 note scrivere il rotolo necessario per suonare “Fra Martino campanaro” ad una voce, a due voci, a tre voci.


Note per l’insegnante

In particolare, mentre è abbastanza chiaro di cosa si possa intendere come hardware, è più interessante far capire che il software è l’idea che sta a monte del programma quindi qualcosa di immateriale. Tanto è vero che si sente parlare di brevetti di hardware ma di copyright del software.

 

 

 

Complementi




 

 

Quinta lezione

 

Codifiche binarie

 


I seguenti argomenti richiederanno almeno due ore di lezione. La distribuzione dei contenuti prevede che siano già stati presentati i sistemi di numerazione posizionale.

Lezione frontale
Si riprendono le motivazione della scelta di un alfabeto binario e la regola che lega il numero dei bit con il numero di possibili stringhe e si riflette sull’uso (comandi) che se ne è fatto nell’ora precedente.
Si potranno codificare non un comando ma un oggetto, una parola, un indirizzo, una posizione, un numero, una lettera? Si possono portare alcuni esempi e invitare gli alunni ad inventarne degli altri.

 


Esercizi proposti

codificare e decodificare.


Lavoro di gruppo
Dopo aver giocato con le codifiche si cerca un metodo per codificare un numero che non sia di fantasia ma che permetta anche di eseguire operazioni. Viene quindi introdotta o richiamata la numerazione binaria. L’uso della numerazione binaria si collega alla finalità primaria della presente unità in quanto per analizzare il comportamento di una odierna macchina da calcolo si deve conoscere sotto quale forma vi si introducano i dati. La trasmissione di dati numerici qualsiasi richiederebbe un numero potenzialmente illimitato di oggetti-bit. Per questo motivo conviene trasmettere una sequenza temporale di pacchetti, ciascuno composto da un numero prefissato e piccolo di bit, per esempio quelli necessari a discriminare le cifre decimali. È necessario procedere in questo modo, in particolare, quando si intende utilizzare una macchina per effettuare una comunicazione, macchina che nelle sue componenti elementari è sempre cablata e quindi non modificabile.
Per limitare la quantità di bit e contemporaneamente riuscire a comunicare un qualsiasi numero, si potrà usare una codifica BCD. A questo proposito si potrà notare come per ottenere la codifica di tutte e dieci le cifre, siano necessari 4 bit ma non tutte le combinazioni.
Si potrà a questo punto inventare un “tabella di classe” nella quale porre in corrispondenza arbitraria le combinazione eccedenti con i segni di operazione e con l’uguale.

Esercizi di codifica non solo di numeri ma anche di piccole espressioni possono costituire un buon mediatore per l’introduzione di altri codici (come il codice ASCII) e per sottolineare l’arbitrarietà della codifica.

 


Esercizi proposti

Numerare, calcolare, cambiare base e codificare.

 


Note per l’insegnante

 

Complementi

Esercizi relativi al primo modulo

 

 

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