Un esempio di induzione praticata correntemente: i test di intelligenza  

I test si basano sull’ induzione empirica e possono essere fuorvianti e alle volte emarginare proprio i migliori. Un test ad esempio come il seguente (tratto dalla rivista Newton) ha più soluzioni:  

Trova il numero omesso 

La risposta sull'opuscolo è 18 = (9- 3)*3, ma si capisce bene che è una delle possibili risposte
Potrebbe essere 16 = x + y + 4, oppure  potrebbe essere 10,  in croce l' 8+4 = 12, 6+4 = 10, il 15 potrebbe essere dato da 12 + 3, e quindi il 12 potrebbe essere dato dal 10 trovato in precedenza più il 2, o essere il risultato di una regola  più complessa, qualche numero potrebbe essere  casuale, la regola potrebbe anche essere cambiare regola in ognuno dei tre casi ..., non c'è un motivo implicito nei numeri dati che indirizzi in una direzione invece che in un altra. 

L'aspetto che si voleva sottolineare non è quanto è stato detto sopra, ma il fatto che, anche se alle volte potrebbe sembrare che la risposta possibile sia una sola, non è  così. Non c’è nulla di caratteristico, "scritto", insito, implicito, nei termini di una qualunque successione, che possa suggerirci che bisogna  procedere in un modo invece che in un altro, a meno che non si voglia tenere conto di quello che la nostra esperienza ci suggerisce, perché in questo caso potremmo indovinare ciò che si aspetta chi ha posto il quesito.

L'unico gioco possibile è dunque ricercare la regola pensata dall’esaminatore.