Qual è il significato dell’iconogramma di Ramesse?




 
Scheda di lavoro

Prima sotto-unità
"Pre-requisiti del processo comunicativo"


Contenuti

Obiettivi

Strategie

Strumenti

Tempi

Raccordi

Pre-conoscenze relative al "Processo comunicativo"

 

Richiamare conoscenze pregresse (gli elementi della comunicazione, emittente, ricevente, messaggio, referente, canale, codice, ecc.)

Brain storming
Lezione interattiva
Discussione in classe
Intervista diagnostica

Lavagna

1 ora di lezione

Rimandi a contenuti studiati nella scuola media


Lezione


L’avvio della lezione avviene con un brain storming:
Cosa sai dell’argomento? Come comunichi? Sei consapevole di quale processo attivi quando comunichi? Quali codici conosci?
Gli allievi rispondono liberamente e ascoltano gli interventi dei compagni.
Segue una raccolta alla lavagna delle loro risposte più significative, delle informazioni più importanti. La scelta del brain storming risulta in questa lezione di fondamentale importanza per recuperare aspetti del loro "appreso", per far prendere loro coscienza di ciò che sanno e per creare una base omogenea di conoscenze sulla quale procedere con altri contenuti.
L’insegnante ordina in una mappa gli "elementi della comunicazione" e propone ai discenti di formulare delle definizioni.

Esercizi


Non si ritiene necessario proporre alcuna attività a casa.
Si possono, invece, presentare in classe alcuni esercizi per far riflettere su quanto siamo abituati a non leggere con attenzione e su quanto sia necessario conoscere le dinamiche dell’atto comunicativo. Se si consegna, con l’avvertenza di leggerlo con attenzione prima di compilarlo, un questionario con dieci domande su una qualsiasi tematica, a risposte aperte o chiuse e se nella nona domanda si scrive "dopo aver letto il presente questionario, rispondi solo alla decima domanda" si potranno notare risultati veramente sorprendenti, conferma evidente di quanto asserito sopra. Su questi errori così frequenti si potrà aprire una piacevole discussione in classe.

Osservazioni


L’interesse suscitato negli allievi è di solito modesto se si richiamano argomenti da loro già studiati, che conoscono o che credono di conoscere. Pertanto è essenziale per la riuscita della lezione individuare modalità di lavoro interattive. Quando l’insegnante avverte il calo dell’attenzione può risvegliare il loro interesse con alcuni esempi di comunicazione inefficace legati a episodi accaduti in classe.

 
 
 
 
Seconda sotto-unità
"Lo schema della Comunicazione"


Contenuti

Obiettivi

Strategie

Strumenti

Tempi

Raccordi

Lo schema della C. secondo R.Jakobson

Scopo
Contesto
Registro linguistico

Conoscere tutti gli elementi della C.

 
Riconoscere lo scopo, il contesto, il registro linguistico

Spiegazione frontale
Lavoro alla lavagna
Lavori di gruppo

Il manuale
di grammatica,
fotocopie, la mappa concettuale

1 ora

Altre parti del presente progetto


 
 
Lezione

Si propone lo schema della Comunicazione secondo R. Jakobson

 



Argomento per niente originale questo che permette, però, la riflessione su taluni meccanismi comunicativi poco indagati dai ragazzi. L’insegnante potrà predisporre alcuni esempi, recuperati dal vissuto scolastico, per dimostrare l’unidirezionalità di alcuni messaggi, lo scopo nascosto di altri o, per esempio, la necessità di individuare il giusto contesto (linguistico, situazionale, culturale) per comunicare in modo corretto.



Esercizi


Si possono coinvolgere gli allievi con qualche lavoro di gruppo in cui si richieda loro di inventare situazioni comunicative e di individuarne in modo corretto gli elementi.
Si possono assegnare esercizi per casa sulla falsariga di quelli proposti in classe.
Si possono proporre anche alcuni esercizi con atti linguistici indiretti simulando comunicazioni inefficaci o implicite.
Es.

Atti linguisti indiretti

Completa . . .


Emittente

Ricevente

Atto linguistico indiretto

Atto linguistico diretto- messaggio

Padre

Figlio

Hai visto il cacciavite?

Dov’è il cacciavite?

Moglie

Marito

Hai preso lo stipendio?

Ho bisogno di soldi

Madre

Figlia
 
Passami lo zucchero

Prof.

Allievi

Oggi c’è un certo nervosismo

State tranquilli


e ancora " C'è un bicchiere d'acqua"
" Ragazzi, sono le ventidue"
" Ti ho telefonato cinque volte e non ti ho trovato"
" Hai l'orologio?"
" In questo bar c'è troppo odore di fumo" ecc. ecc.

 
Osservazioni


Esercizi di questo tipo, sugli atti linguistici indiretti, possono essere integrati anche con l’apporto dei colleghi che insegnano materie scientifiche: per risolvere alcuni problemi si presuppone l’individuazione e la ricostruzione di talune informazioni di fatto non esplicitate nella formulazione della traccia. Gli allievi, quindi, vanno guidati in questo percorso attraverso l’analisi dei dati di partenza impliciti o espliciti e. poi, aiutati a scegliere quelli pertinenti e ad organizzarli in una strategia operativa che porti al raggiungimento della soluzione. Si può ricorrere alla costruzione di uno schema logico, oppure alla riflessione sui connettivi come indicatori per comprendere il percorso logico stesso. Un contributo molto proficuo può essere dato anche dai colleghi di Matematica alle prese ogni giorno con la difficoltà di far individuare agli studenti tutti i dati presenti, per esempio, nel testo di un problema e delle proprietà e dei teoremi che sono sottintesi, (esempio " la diagonale AC è perpendicolare al lato obliquo BC, ne consegue che ABC è un triangolo rettangolo).

 
 


 
 
 
 
 
 
 

 

Terza sotto-unità
" Il segno e il significato"

Contenuti

Obiettivi

Strategie

Strumenti

Tempi

Raccordi

Il segno
Segni naturali e segni artificiali
Segni motivati (corrispondenti), segni immotivati
Segnali e simboli
Sistemi di segni

 
 
 
 
 
Significato, significante
Aspetti denotativi e aspetti connotativi
Nel testo descrittivo e
nel testo poetico
Le figure retoriche di significato

Conoscere importanza del segno
Conoscere la differenza tra segno naturale e segno artificiale
Distinguere un segno comunicativo immotivato da uno motivato
Riconoscere che i segni si organizzano in sistemi
Riconoscere che un sistema di segni costituisce un linguaggio

Distinguere il significante dal significato
Riconoscere connotazione e denotazione
Riconoscere principali figure retoriche di significato ( metafora , metonimia, sineddocche, sinestesia, ossimoro)

Spiegazione frontale
Esempi significativi come strumento per discriminare
Discussione in classe
Lavori di gruppo
Lavori a casa

Il manuale di grammatica e fotocopie

3 ore


Sistemi di segni

Codice stradale

Messaggi Sms

Rimandi a contenuti del testo descrittivo e del testo poetico

Le figure retoriche


 
Lezione

Per questa unità vanno progettate almeno tre ore di lavoro e l’insegnante deve disporre di un buon bagaglio di esempi appartenenti alla realtà dei ragazzi.
Si scrive alla lavagna: Tutte le informazioni provengono dai segni e si apre una discussione con gli allievi. Si prosegue con una parte teorica in cui si forniscono definizioni (il segno, il sistema di segni ... il simbolo, l’icona, il segnale), si passa a far rilevare agli allievi, attraverso esempi concreti, la differenza tra segni naturali e segni artificiali, tra segni motivati (legati all’aspetto della realtà che li riguarda o che rappresentano) e segni immotivati. Si può lavorare con un glossario predisposto in precedenza o attingere alle risorse del manuale in adozione: è comunque opportuno che gli allievi siano pienamente coscienti della necessità di concordare sull'accezione dei termini usati per evitare possibili ambiguità di significato.
Si possono, poi, già anticipare aspetti dei sistemi di segni che costituiscono i codici. Per gli esempi si può far riferimento ai segni usati nei messaggi SMS, oppure al codice gestuale usato per comunicare dai non udenti.
Si può far riflettere anche sulla possibilità che c’è oggi di comunicare con le macchine, sull’uso delle icone che compaiono, per esempio, nelle principali applicazioni del computer e su quanto sia semplice, meccanica, questa operazione; mentre, quando si utilizza un sistema di segni, la comunicazione è più complessa e anche più vincolante. In quest’ottica, quando si usano pacchetti applicativi, non si è molto distanti, a parte la ricchezza di icone, dal linguaggio che si usa per far funzionare, per esempio, una lavatrice. Per ottenere un risultato qualsiasi si deve passare, anche con il computer, dalle icone ad un linguaggio alfabetico.
Spunti per questa riflessione possono essere individuati, per esempio, nell’osservazione delle istruzioni d’uso di elettrodomestici come il forno a microonde, il frigo o la lavatrice: qui si potrebbe, addirittura introdurre un approfondimento che affronti in particolare il tema del linguaggio operativo, linguaggio che implica, da parte del ricevente un’operazione di "riconoscimento" , "l’identificazione" della richiesta e l’interpretazione operativa di tutti i passi del percorso necessario a svolgere la funzione richiesta. Alcune indicazioni in merito appaiono nella funzione conativa della quinta sotto-unità.


Esercizi

Si assegnano esercizi per casa chiedendo di decodificare segni appartenenti ad un sistema e di codificarli con un criterio diverso (sostituire per esempio una parola con un’altra), oppure scrivere un testo usando parole che inizino con la stessa lettera iniziale (tautogramma), si può, infine, far riferimento a qualche opera di autore che scrive senza mai usare una vocale (lipogrammi).
Si può ricorrere ancora una volta all’apporto della Matematica e proposto l’esempio
(2+5)x3 = 7x3 si farà notare che (2+5) è una frase non una parola, mentre in 15+4-2=3x5+4-2 il 15 è una parola e non una frase. Oppure si può chiedere di scrivere un’espressione equivalente usando solo 4 e 7 .
Un altro esercizio interessante può essere quello di far usare agli allievi le lettere del proprio nome e cognome per costruire nuove parole che abbiano, però, un senso compiuto: dall’insieme di segni (lettere e vocali) combinati in modo diverso, si ottengono altre parole e di conseguenza altri significati, quindi l’insieme dei segni può essere visto come un gioco combinatorio.

Osservazioni

La seconda parte di questa unità è densa di contenuti appartenenti all’area dell’Educazione linguistica che verranno ripresi in altre unità didattiche del programma di Italiano affrontando aspetti relativi al testo descrittivo e al testo poetico. In questa sede, ovviamente, si possono trascurare codesti aspetti specifici e privilegiare, invece, quelle parti che riguardano in modo specifico i sistemi di segni e il loro significato.
A tale scopo si può attingere proprio agli esercizi di tipo combinatorio sopra indicati (tautogrammi, lipogrammi, acrostici, zeppe, anagrammi, ecc.) perché attirano la curiosità degli allievi e mostrano le possibilità manipolatorie spesso sconosciute che la lingua offre. Manipolare le parole significa migliorare il lessico arricchendolo, agire ed organizzare secondo una regola prestabilita, valutare i significati di un termine.
Inoltre, se la classe lo consente, se c'è un gruppo di allievi più interessati si possono aprire "finestre di approfondimento" consigliando ai discenti una riflessione su testi come I draghi locopei di E. Zamponi, Il castello dei destini incrociati e Le città invisibili di I. Calvino, Esercizi di stile di R. Queneau, Calicanto di E. Zamponi e R. Piumini ecc. Questo approfondimento si potrebbe eventualmente configurare come attività di arricchimento linguistico anche con classi aperte e suddivise "per gruppi di livello" (in sintonia con quanto recita il Regolamento sull'Autonomia) progettandone tutti gli aspetti nella cosiddetta area dell'eccellenza del POF.
Si suggerisce la riflessione su alcune figure retoriche come l’ossimoro o la sinestesia: ciò può risultare proficuo per rendere consapevoli gli allievi del percorso logico che ne precede la costruzione.
Oltre ai lavori di gruppo in classe, si possono assegnare lavori a casa secondo le indicazioni sopra esposte e in particolare, per restare nella sfera precipua dell’educazione linguistica, richiedere agli allievi la formulazione di figure retoriche "coerenti" legate ad una determinata tematica

 
 
 
 
Quarta sotto-unità
" Il codice"


 

Contenuti

Obiettivi

Strategie

Strumenti

Tempi

Raccordi

Il codice
Il codice lingua
I linguaggi formali
Il registro linguistico

Conoscere importanza del codice
Riconoscere la convenzionalità dei codici
Riconoscere il registro linguistico (formale, informale e medio)

Spiegazione frontale
Esempi significativi e discussione in classe

Il manuale di grammatica
e fotocopie

2 ore

Storia
( la nascita della scrittura, gli ideogrammi e i pittogrammi)
Scienze

Aspetti delle cartine meteorologiche
Ed. stradale

Segnali
Lingue straniere


Lezione


Si progettano due ore di lavoro in classe in quanto è di fondamentale importanza recuperare esempi dalla Storia esaminando la nascita della scrittura e l’elaborazione dei primi sistemi di segni.
Si può attingere, poi, ai più svariati campi per riflettere sulla codifica operata, per esempio, dai segnali stradali o i simboli delle carte meteorologiche.

Esercizi


Solitamente a si propone la lettura della lettera di Ramesse ( A. Campanile "In campagna è un’altra cosa" Rizzoli, Milano) e, facendo leva sull’ilarità che sempre suscita, si possono richiedere esercizi in classe e a casa sull’esempio proposto.
Gli allievi danno quasi sempre soluzioni originali.
(allegato - Lettera di Ramesse)

LA LETTERA DI RAMESSE.

Dolce era la sera sulle rive del sacro Nilo. I colori del tramonto indugiavano sulle acque, che si vedevano scintillare e tremolar fra le palme, dietro il tempio di Anubi. Si levò un sommesso canto di sacerdoti. Poi tutto tacque.
Ramesse passeggiava pensieroso e la solitudine del luogo, che pareva fatto per i convegni d'amore, aumentava la sua tristezza.
Coppie scivolavan tra le ombre, poco lontano. Egli soltanto non aveva una compagna. Qui l'aveva vista la prima volta, qualche giorno prima, e qui tornava ogni sera in amoroso pellegrinaggio, con la speranza d'incontrarla di nuovo e palesarle l'amor suo.
Ma la ragazza non s'era rivista.
"L'amo", diceva a se stesso il giovine egizio, "l'amo appassionatamente. Ma come farglielo sapere? Ecco, le scriverò una lettera".
Corse a casa. si fece portare un papiro e s'accinse a buttar giù la dichiarazione d'amore, imprecando contro lo strano modo di scrivere degli egizi, che obbligava lui, poco forte in disegno, a esprimersi per mezzo di pupazzetti.
" Vedo con piacere che ti sei dato alla pittura ", gli disse il padre, quando lo vide all'opera.
" No, sto scrivendo una lettera ", spiegò Ramesse.
E si rimise al lavoro, pieno di buona volontà.

" Le dirò ", fece: " Soave fanciulla... ".
(E disegnò alla meno peggio una fanciulla cercando di darle un'aria quanto più fosse possibile soave).




... dal primo istante in cui vi ho vista... (Cercò di disegnare un occhio aperto e appassionato).


... il mio pensiero vola a voi... (Come esprimere questo concetto poetico? Ecco: tracciò sul papiro un uccello).



... Se non siete insensibile ai miei dardi d'amore... (E disegnò una freccia scagliata).


... trovatevi fra sette mesi... (Sette piccole lune s'allinearono sul papiro).



... lì dove il sacro Nilo fa un gomito... (Questo era molto facile: all'innamorato bastò tracciare un fìumicello a zig-zag).




... e precisamente vicino al tempio di Anubi... (Anche questo era piuttosto facile, l'immagine del dio dal corpo d'uomo e dalla testa di cane essendo nota a tutti).



... perché possa esternarvi i sensi di una rispettosa ammirazione...(Disegnò se stesso che s'inginocchiava).


... Mi creda, con perfetta osservanza, eccetera, eccetera.

Terminata l'improba fatica, il giovine e intraprendente egizio consegnò la lettera al servitore :
" Portala alla figlia di Psammetico ", disse. " È' urgente ".
" Oh ", fece il vecchio analfabeta, " il grazioso cannocchiale! ".
" È' un papiro, asino. C'è risposta ".
* * *

Dopo poco, la soave figlia di Psammetico decifrava i disegni non troppo riusciti del giovine Ramesse, dando ad essi la seguente interpretazione:


Detestabile zoppa...



...ho mangiato un uovo al tegamino...


...voi siete un'oca perfetta...


...ma, nel fisico, somigliate piuttosto a una lisca di pesce
(1)...
(1)
La freccia di Ramesse non era, difatti, molto ben riuscita.


Vi piglierò a sassate...



Siete un ignobile vermiciattolo...


...e avete bisogno della protezione di Anubi...


("Mascalzone!", pensò la fanciulla. "Anubi è il protettore delle mummie!").
... Ora smetto perché debbo pulirmi le scarpe.


Saluti, eccetera, eccetera.

" Grandissimo vigliacco ", strillò la ragazza. " Ora ti accomodo io! ".
Prese lo stilo e sotto la stessa lettera scrisse :
Se io sono un'oca...



...ma non mai una mummia...


...lei è un beccaccione...


...e io la prenderò a pugni.


Frase che ottenne disegnando con grande perizia un'oca, Anubi cancellato, un animale cornuto e un pugno chiuso.
Restituì la lettera al servitore di Ramesse, che tornò dal padrone.
Figurarsi la gioia di questi, quando credè di decifrare — sempre per la sua scarsa pratica di disegno — come segue i geroglifici della ragazza :

Anche il mio pensiero vola costantemente a voi...


...ma ritengo che non è prudente vedersi presso il tempio di Anubi;


...piuttosto, un buon posticino tranquillo credo si possa trovare nei paraggi del tempio del bue Api...


...dove vi concederò la mia mano.




 
 
 
Si possono, ora trarre delle conclusioni sulla necessità di concordare in maniera precisa il significato di qualsivoglia codice.
Agli allievi si possono proporre i seguenti esercizi:


 
Altro tipo di esercizio:

  1. Fornisci interpretazioni diverse delle seguenti frasi e sostienile con adeguate motivazioni



 
 
Osservazioni

 
A questo punto del percorso è doverosa una puntualizzazione sulla specificità del linguaggio scientifico ossia sul fatto che a differenza degli altri linguaggi quello scientifico si avvale di parole chiave, non accetta sinonimi o omonimie ed ha alfabeti particolari costituiti da segni ideografici. Pertanto il linguaggio della Matematica o della Fisica ha valori semantici molto precisi.
Una nota interessante è che i primi computer utilizzavano un sistema alfabetico, ora, invece, si osserva il ritorno a sistemi iconografici.
Riguardo il registro linguistico, si può dopo una breve presentazione teorica, lavorare simulando situazioni concrete con comunicazioni sia scritte che verbali. Le situazioni scolastiche offrono innumerevoli spunti: si possono costruire gli stessi messaggi indirizzati a compagni (reg. informale), agli insegnanti (reg. medio) al dirigente scolastico (reg. formale). Gli allievi in questa occasione vengono guidati nella strutturazione di periodi più corretti non solo nel lessico, ma anche nel costrutto sintattico (uso del congiuntivo e del condizionale, periodi non completi ... uso del ti proprio del registro informale invece che della forma impersonale, ecc.).

 
 
 
 
 
 
 
 

Continua
Ritorno all'indice