Direzione didattica di Trasaghis

Scuola elementare di Venzone



 

 








Un mondo di messaggi





 

 









A cura di:

De Colle Elena
Fadi Vanda
Guadagno Daniela









Motivazioni


Capire e farsi capire è una necessità della vita di relazione. I bambini hanno bisogno di relazionare ricorrendo a qualsiasi mezzo linguistico o gestuale, possiedono già competenze nei vari codici, oltre a quello linguistico, e ricevono una grande quantità di segnali e messaggi che giungono loro dall’ esterno.

Le caratteristiche tipiche di questa età evolutiva fanno si che si trovino spesso in una condizione di ricezione passiva, di dipendenza e di comprensione parziale e/o distorta; inoltre l’uso ormai comune di strumenti multimediali prevede che i bambini maturino abilità complesse di lettura e interpretazione delle informazioni.

Il contesto della scuola rappresenta una condizione favorevole alla comunicazione, al rafforzamento dell’identità e all acquisizione di queste abilità di riflessione critica.

La comunicazione, a cui si riferiscono anche i programmi della scuola elementare, è intesa nel suo significato più ampio: trasmissione di informazioni da un emittente ad un ricevente, avvalendosi di un codice costituito da simboli e da regole di combinazione.

Il ricevente, per comprendere il messaggio, deve conoscere il codice cioè i simboli e le regole di combinazione.


E’ stato scelto questo itinerario didattico perché ruolo della scuola è educare il bambino a:



Destinatari e contesto disciplinare

La classe di riferimento è una terza elementare; l’esperienza è stata condotta in una scuola a tempo pieno, la cui organizzazione oraria permette tempi, spazi,percorsi operativi più dilatati, raccordi e confronti particolarmente significativi.
Lattività è rivolta ad un intero gruppo classe e condotta dagli insegnanti del modulo.


L’unità didattica è inserita nel percorso curricolare di lingua italiana, con possibili raccordi interdisciplinari:

-matematica e informatica (struttura del numero in basi diverse, procedure e combinatoria)

-ed. scientifica (comunicazione nel mondo animale …)

-ed. tecnologica (costruzione di contatori, procedure …)

-ed motoria, all’immagine e musicale (strutture, ritmi …)

-ambito antropologico (confronto di alfabeti di popolazioni antiche … simboli geografici convenzionali e non …)


Organizzazione dell’unità di lavoro

L’unità di lavoro è suddivisa in tre moduli.

All’ inizio di ogni modulo si trova una breve presentazione e, successivamente, sono indicati i prerequisiti e gli obiettivi.

Ogni modulo è corredato di una serie di attività/esercitazioni precedute da alcune semplici indicazioni relative all’obiettivo da perseguire e alle abilità da esercitare.

Nella parte con gli esercizi, questi ultimi vengono proposti con il carattere stampatello, mentre le note per l’insegnante con il corsivo.



Obiettivi formativi

-creare condizioni utili per la comprensione di linguaggi artificiali e non

-favorire l’acquisizione di atteggiamenti adeguati per una fruizione più creativa e consapevole degli strumenti di elaborazione dell’informazione.



Prerequisiti

-varietà di esperienze sensoriali

-uso di un linguaggio verbale articolato

-primo concetto di convenzione riferito alle proprie esperienze

-interiorizzazione di significati

-conoscenza intuitiva di significante, significato



Obiettivi e abilità

-sviluppo delle capacità di simbolizzazione e astrazione

-acquisizione maggiormente consapevole del concetto di convenzione

-conoscenza delle componenti fondamentali che veicolano la comunicazione

-conoscenza di varie tipologie di emittente, ricevente, codice, canale

-sviluppo di abilità di descrizione, analisi, rappresentazione mentale e grafica e simbolizzazione.



Obiettivi informatici

-avviare all’uso di diagrammi di flusso costruiti partendo da situazioni concrete

-ricostruire cronologicamente la successione di semplici azioni necessarie per raggiungere un obiettivo prestabilito

-avviare a riconoscere, costruire e utilizzare algoritmi

-stimolare ed esercitare la capacità di elaborazione delle informazioni

-acquisire il concetto di procedura, sequenzialità, implicazione, ricorsività

-favorire lo sviluppo di capacità di riflessione, simbolizzazione, astrazione e generalizzazione




Contenuti

Per poter analizzare gli aspetti relativi alla comunicazione, soprattutto con i bambini di scuola elementare, è necessario proporre esperienze coinvolgenti e stimolanti in modo da incuriosire e favorire la motivazione.

A tale scopo, nel primo modulo “Un messaggio misterioso’’ si è creato uno sfondo costituito dalla presenza di un personaggio misterioso che vuole comunicare con i bambini. Le esigenze comunicative degli interlocutori costituiscono la motivazione per conoscere le componenti fondamentali della comunicazione (emittente, ricevente, canale, codice).

Nel secondo modulo “Tanti modi per comunicare’’ si vuole passare ad esempi di comunicazione in cui un messaggio completo sia espresso con un unico gesto, disegno, simbolo, suono …
Per l’ analisi e la produzione dei messaggi vengono usati ideogrammi, iconogrammi e codici diversi.

Nel terzo modulo “Alfabeto in gioco’’ vengono presentate con le lettere dell’ alfabeto attività di successione e combinazione che, solitamente, sono proposte con i numeri.
Per scoprire, utilizzare ed interiorizzare le caratteristiche combinatorie si propongono esercitazioni-gioco, con il codice alfabetico e le parole, per le quali è necessario utilizzare semplici procedure traducibili in diagrammi di flusso e algoritmi.



Metodologia

I riferimenti metodologico-didattici del lavoro proposto sono dati dalla metacognizione e dalla didattica per concetti.

L’alfabetizzazione culturale, obiettivo educativo dei programmi della scuola elementare, porta il bambino alla conoscenza non solo del mondo esterno, ma anche del modo con cui interagirvi.

Perché ciò possa realizzarsi, è necessario sì saper trasformare esperienze, problemi, aspetti della realtà in simboli, schemi, idee, ma anche riuscire a riflettere sui modi attraverso i quali tali trasformazioni avvengono nella mente.

E’ necessario far emergere nel bambino quella consapevolezza che viene definita metacognizione; essa, come affermato da Cornoldi e Caponi, può essere definita come “insieme delle conoscenze possedute sul funzionamento della mente e dei processi di controllo che presiedono alle operazioni cognitive durante la loro esecuzione”.

Avere e stimolare un atteggiamento metacognitivo vuol dire “riconoscere e potenziare il ruolo attivo e autodirettivo del soggetto, valorizzare le sue risorse” (D.Ianes), creando situazioni che favoriscano la riflessione a più livelli.

Molti sono gli aspetti e le dimensioni che la metacognizione permette di attivare, soprattutto contribuisce a far emergere processi di pianificazione e autocontrollo.

Nella progettazione dell’unità si fa riferimento alla didattica per concetti, che vengono intesi come conoscenze organizzate secondo regole (cfr. E.Damiano, “Insegnare con i concetti”). Nell’organizzazione del lavoro didattico, da una parte si considerano i concetti che ci si aspetta gli alunni imparino a padroneggiare; dall’altra le azioni che gli insegnanti intendono predisporre per raggiungere quanto auspicato.

Nel lavoro presentato, le azioni legate all’ insegnamento sono state pensate per blocchi che costituiscono “tappe di avvicinamento” al traguardo fissato;

-un primo blocco riguarda la raccolta di informazioni relative all’argomento affrontato, dal punto di vista del “senso comune”;

-un secondo blocco riguarda una proposta mirata di esperienze utili a mettere in crisi le conoscenze date dal “senso comune”;

-un terzo ed ultimo blocco interessa la definizione sistematica del concetto in questione e di quelli con esso in relazione.

 




Verifica e valutazione

Le attività sono state particolarmente stimolanti per tutti gli alunni, ma in particolare per quelli privi di interessi e scarsamente motivati al lavoro scolastico, in quanto hanno favorito il lavoro di gruppo, la socializzazione e le prestazioni richieste davano nella maggioranza dei casi esito positivo.

Gli alunni con difficoltà di comunicazione sono stati aiutati e stimolati da esperienze ludiche mediante l’approccio creativo, analitico e progettuale.

La discussione come strumento didattico ha favorito lo sviluppo di processi metacognitivi e ha permesso agli alunni di mettere in relazione le conoscenze pregresse con le nuove conoscenze.

Per evitare la frammentazione degli apprendimenti, nella progettazione delle unità è stato dato largo spazio alla ricerca dei collegamenti interdisciplinari tra gli ambiti.

Anche il momento di verifica e valutazione degli apprendimenti non è stato effettuato solo con strumenti di rilevamento oggettivi, ma è diventato parte integrante del processo di insegnamento e di apprendimento.

Si è articolato in una serie di operazioni che avevano la funzione diagnostica della situazione di apprendimento degli alunni, regolativi degli interventi didattici, di verifica e controllo della padronanza concettuale acquisita.

L’attività di verifica si è attuata attraverso la rilevazione delle capacità acquisite e dei livelli di autonomia in diverse situazioni apprendimentali:



Riferimenti ai programmi curricolari

“… Gli elementi di logica e di insiemistica hanno come obiettivo principale la padronanza dei relativi linguaggi ed il loro impiego in contesti significativi.

L’insegnante inoltre, condurrà l’alunno, con esempi concreti, all’impiego corretto di termini come “tutti - qualcuno”, ecc.

Anche l’informatica richiede un’attenta considerazione: da un lato, essa mette in evidenza l’idea di algoritmo, già presente nell’aritmetica ma suscettibile di un impiego assai più vasto; dall’altro, essa presenta il calcolatore come strumento di esplorazione del mondo dei numeri, di elaborazione e di interazione …”

In definitiva, l’introduzione al pensiero e alla attività matematica deve rivolgersi in primo luogo a costruire un larga base esperienziale di fatti, fenomeni, situazioni e processi, sulla quale poi sviluppare le conoscenze intuitive, i procedimenti e gli algoritmi di calcolo e le più elementari formalizzazioni del pensiero matematico.

FINALITÀ: utilizzare semplici linguaggi logici e procedure informatiche (cfr. Matematica: probabilità, statistica, informatica indicazioni didattiche Nuovi programmi della scuola elementare 1985)

 

Finalità della scuola di base

Dall’ analisi del testo della L. 30 del 2000 emerge quanto segue:

… l’apprendimento è un processo di costruzione perché è un progressivo ampliamento e approfondimento degli strumenti, e cioè linguaggi, generi di discorso, concetti e procedure, con cui l’allievo e l’allieva possono organizzare in modo sempre più appropriato le esperienze che la scuola propone loro e quelle che, vissute fuori dalla scuola, trovano in essa, occasione di elaborazione…

IL termine INFORMATICA non compare più come settore specifico della matematica, ma emerge in diversi ambiti disciplinari come modalità di approccio all’apprendimento in generale.

Vengono messe in evidenza due importanti finalità:
- acquisire il concetto di procedura, sequenzialità, implicazione, ricorsività
- favorire lo sviluppo di capacità di riflessione, simbolizzazione, astrazione e generalizzazione

Nello specifico ambito matematico emergono le seguenti abilità cognitive : argomentare e congetturare così specificate negli obiettivi relativi al secondo biennio:
- individuare e descrivere regolarità in semplici contesti concreti
- produrre semplici congetture
- verificare le congetture prodotte testandole su casi particolari
- giustificare affermazioni e congetture durante una discussione anche con semplici ragionamenti concatenati a quelli degli altri.
(cfr. L. 30/2000 sul riordino dei cicli)




Pianificazione temporale

Si è ipotizzato un percorso della durata di 20 ore circa, distribuite nell’ arco di un bimestre.





Attività didattiche

La descrizione dettagliata delle attività viene trattata nei moduli: Documenti in formato PDF:
“Un messaggio misterioso”
“Tanti modi per comunicare”
“Alfabeto in gioco”
più questa introduzione: