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Claudio Mirolo,
Dipartimento di Matematica e Informatica
dell'Università di Udine
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Linformatica
nei curricula della scuola
Dall'esperienza
didattica presso i corsi di Laurea e Diploma in Informatica, e
ancor prima in Scienze dell'Informazione, in particolare nell'ambito
dei corsi introduttivi alla programmazione che si svolgono nel
primo biennio, emergono alcune considerazioni riguardo alla percezione
che gli studenti che si iscrivono a questi corsi hanno dell'informatica.
Nella maggior parte dei casi l'idea che gli studenti si sono fatti
nel corso degli anni precedenti e le motivazioni che ne hanno
tratto sono in contrasto con la visione e gli obiettivi di noi
docenti universitari. Questa divergenza ha troppo spesso come
conseguenza una delusione delle aspettative degli studenti, con
conseguenti ritardi nella carriera e abbandoni.
Un
motivo cruciale della non adeguata percezione dell'informatica
sta anche nel fatto che gli insegnanti stessi hanno punti di vista
diversi a questo riguardo (talvolta sono insicuri delle proprie
competenze) e di conseguenza non riescono ad orientare coerentemente
i loro allievi. Vi sono, infatti, almeno tre modi sostanzialmente
diversi di intendere l'informatica; e ognuno di questi atteggiamenti
privilegia aspetti culturali diversi e presuppone obiettivi educativi
e formativi diversi:
1)
L'informatica può essere intesa come Scienza, con
le sue particolari chiavi di lettura della realtà, i suoi
specifici approcci alla risoluzione dei problemi, il suo modo
di riflettere criticamente sulle potenzialità e sui limiti
degli strumenti realizzabili. Oggi non è più pensabile
fornire un quadro adeguato della scienza senza includervi gli
aspetti peculiari di questa disciplina.
2)
L'informatica può essere intesa come Tecnologia,
orientata quindi a capire le caratteristiche, la struttura e principi
di funzionamento dei dispositivi hardware e software basati sulle
tecnologie informatiche e ormai diffusi ovunque. E in questo senso
occorre tener conto dei nuovi modi di interagire con le macchine,
che presumono, in particolare, la capacità di usare strumenti
complessi, come i sistemi software, sulla base di ipotesi (prefigurando,
cioè, modalità di funzionamento plausibili) e verifica
sul campo, in genere senza una conoscenza dettagliata, che è
impraticabile, e senza scoraggiarsi per gli eventuali insuccessi.
3)
L'Informatica può essere intesa, infine, come Strumento
per affrontare problemi che emergono in contesti diversi. E in
questo caso è importante riuscire ad usare con spirito
critico gli strumenti tecnologici. Le esperienze che sviluppano
queste capacità devono però avvenire nell'ambito
di discipline diverse da quelle strettamente legate all'informatica,
altrimenti sarebbero artificiose. Non meno importante, in quest'ultima
accezione, gli strumenti informatici avranno un ruolo sempre più
rilevante come strumenti di apprendimento.
In
vista dell'imminente riforma dei cicli scolastici e dei contenuti
che vi verranno impartiti, è importante affrontare alcuni
problemi. Inparticolare, è opportuno:
-
Distinguere chiaramente le principali accezioni dell'informatica,
riconoscerne ruolo e conseguenze nel contesto sociale generale
e nella scuola, decidere quale peso dare a ciascuna di esse.
-
Decidere gli obiettivi culturali, educativi e formativi si vogliono
perseguire in relazione a ciascuna delle accezioni che si ritengono
significative.
-
Coerentemente con gli obiettivi perseguiti, individuare le necessarie
risorse umane (le nuove figure che si renderanno necessarie)
su cui sarà necessario investire prioritariamente, pena
il fallimento dei programmi didattici.
Quanto
all'ultimo punto, va tenuto ben presente che non bastano gli strumenti
tecnologici ad innovare la didattica. Questo errore è già
stato commesso, non solo in Italia, ed è una delle cause
del parziale fallimento del PNI. Il ruolo delle risorse umane,
sia quelle preesistenti sia quelle nuove, è assolutamente
cruciale e va curato con la massima attenzione. Le tecnologie
informatiche tenderanno ad introdurre nuovi approcci alla didattica
di tutte le discipline, approcci che vedranno sempre meno l'insegnante
al centro del processo educativo. Occorre chiedersi, per esempio,
se l'insegnante sarà disposto e preparato ad imparare lui
stesso a scuola, magari dai suoi allievi, senza sentire
sminuito il proprio ruolo. Senza dubbio dovrà almeno abituarsi
ad imparare con gli allievi. A questo fine si dovranno
prevedere dei programmi di aggiornamento e formazione di insegnanti
che siano realistici. Si renderanno inoltre necessarie nuove figure
di supporto, a livello pedagogico (introduzione di tecnologie
nella didattica) e a livello tecnico (mantenimento della fruibilità
dei sistemi informatici).
Ora,
sia pur brevemente, occorre spendere qualche parola in più
sulle tre diverse accezioni dell'informatica che ho elencato sopra.
Laccezione
scientifica
L'accezione
scientifica dell'informatica, la più rilevante per
questo progetto, è probabilmente quella di cui si parla
di meno. Tuttavia, esistono diverse tematiche prettamente scientifiche
che pure meriterebbero più frequenti occasioni di discussione
e approfondimento. Se ne citano qui solo alcune per fornire qualche
spunto di riflessione:
- L'informatica
propone una nuova chiave di lettura della realtà basata
sul concetto di informazione (un'entità non fisica,
che si può riconoscere nelle sue manifestazioni in contesti
assai diversi) e sull'elaborazione dell'informazione.
Domande significative, a questo proposito, sono: in quali processi
reali è il fatto che si elaborano informazioni a determinare
le caratteristiche rilevanti dei fenomeni osservati? Quali sono
le analogie fra situazioni fisicamente diverse, ma descrivibili
in modo simile dal punto di vista dell'informazione? Quale varietà
di modi per rappresentare l'informazione si può riscontrare
o immaginare?
- Per
risolvere problemi informatici è rilevante distinguere
chiaramente fra piano sintattico (dei simboli) e piano
semantico (interpretazioni). È inoltre importante
riconoscere il ruolo attivo dell'interpretazione (e di
chi interpreta) in tutti gli usi di strumenti per l'elaborazione
dell'informazione.
- L'informatica
ha permesso di sviluppare nuovi strumenti concettuali per svolgere
l'attività di problem solving. In questo senso,
sarà utile apprezzare le analogie e le differenze fra
risoluzione dei problemi dal punto di vista del matematico e
dal punto di vista dell'informatico: Quali sono i problemi pertinenti,
in particolare nel secondo caso? Che caratteristiche hanno le
soluzioni algoritmiche? Quali sono i limiti di applicabilità?
Quale ruolo ha il tempo e l'ordinamento temporale delle azioni?
Quali strumenti si hanno a disposizione per analizzare e realizzare
sistemi complessi?
- C'è
poi il concetto di algoritmo, con tutti i modelli ad
esso collegati, in particolare le strutture per rappresentare
l'informazione. Oltre agli aspetti che ormai mi sembrano diventati
patrimonio abbastanza diffuso, interessanti approfondimenti
potrebbero riguardare (i) il concetto di macchina universale,
che deriva dalla possibilità di rappresentare gli algoritmi
come dati; (ii) l'impossibilità di concepire algoritmi
per risolvere qualsiasi problema; (iii) la distinzione fra poter
risolvere un problema in linea di principio e poterlo risolvere
realisticamente, alla luce delle risorse computazionali necessarie.
(Ovviamente, non intendo dire qui che i problemi menzionati
debbano essere affrontati dal punto di vista tecnico, ma solo
che su alcune di queste idee si potrebbe forse realizzare un
minimo di consapevolezza.)
Laccezione
tecnologica
Per
quanto riguarda l'accezione tecnologica dell'informatica,
qui è importante sottolineare solo un paio di obiettivi
formativi che, fra tutti gli altri, mi sembrano di particolare
rilevanza per la loro trasversalità:
- Innanzitutto,
come già accennato sopra, è importante poter sviluppare
la capacità di utilizzare gli strumenti della tecnologia
informatica per tentativi, essendo di fatto troppo
dispendiosa una strategia tradizionale (per così dire)
basata sullo studio preventivo del funzionamento in tutti i
suoi dettagli. Questo tipo di approccio presume che chi interagisce
con la macchina formuli ipotesi sul suo funzionamento, le verifichi
attraverrso l'interazione e, se necessario, provveda ad aggiustare
il modello di funzionamento che si è costruito nella
propria mente. Ciò include anche la capacità di
rimediare ad esiti imprevisti.
- Inoltre,
occorre diventare consapevoli della rapida evoluzione dei sistemi
informatici, in qualche modo intrinseca alla loro stessa natura,
ed essere preparati ad affrontare il cambiamento, ad elaborare
strategie per adeguarsi rapidamente ai nuovi strumenti in modo
da poterne trarre beneficio.
Laccezione
strumentale
Infine,
in relazione all'accezione strumentale dell'informatica,
c'è un ampio spazio entro cui scegliere le attività
formative. Pertanto, occorre creare le condizioni affinché
tale scelta possa avvenire in modo flessibile, da una realtà
scolastica all'altra, possibilmente privilegiando le attività
più motivanti per gli studenti (che possono essere
diverse da contesto a contesto). Anche qui, cito alcuni esempi
di attitudini trasversali che potrebbero essere favorite:
- Capacità
di reperire informazioni pertinenti e rilevanti per un determinato
scopo.
- Capacità
di selezionare criticamente le informazioni e di valutarne il
grado di attendibilità.
- Capacità
di utilizzare gli strumenti di elaborazione per leggere le informazioni
a un livello più astratto, per interpretare informazioni
complesse, per suggerire chiavi di lettura originali.
- Capacità
critica di valutare la portata e il senso delle elaborazioni
e di tener conto dei possibili errori dovuti alle più
svariate cause, non ultimi gli errori di utilizzo.
In
conclusione, non sembra sufficiente l'approccio tradizionale alla
costruzione di curricula che introducano le tecnologie informatiche:
in particolare, non basta aggiungere un corso di "Tecnologie
dell'Informazione e della Comunicazione". Ciascuna delle
tre accezioni che sono state messe in rilievo fin dall'inizio
di questo mio intervento deve essere tenuta nel dovuto conto e
affrontata secondo le proprie peculiarità e in funzione
del contesto in cui si inserisce. Per esempio, la valenza scientifica
dell'informatica deve essere ben presente nei licei scientifici
o in scuole con analoghe finalità, dove potrà essere
sviluppata attraverso corsi a attività scientifiche assieme
alla matematica e alla fisica. D'altro canto, la valenza formativa
transdisciplinare dei nuovi strumenti tecnologici può essere
sfruttata solo ripensando entro certi limiti la struttura dei
processi formativi, preparando gli istituti scolastici ad far
evolvere alcuni aspetti del processo formativo con la stessa rapidatà
con cui evolvono gli strumenti stessi, investendo, quindi, in
nuove risorse soprattutto in nuove competenze. L' NRC Computer
Science and Telecommunication Board, nell'ambito del progetto
americano "being Fluent with Information Technology"
(FIT), propone di investire le maggiori risorse a livello universitario,
prevedendo che da ciò conseguirà automaticamente
un trasferimento di competenze nella scuola, almeno nel medio
termine. Questa sola misura rischia però di far rimanere
la scuola in ritardo troppo a lungo. Pertanto sarebbe meglio investire
fin da subito anche sulle persone che già oggi lavorano
nella scuola.
Riferimenti
Riordino dei cicli scolastici
|
Documento elaborato
dalla Commissione per il Programma di Riordino dei Cicli di
Istruzione, Settembre 2000. Vedi
in particolare la relazione del gruppo di Lavoro n. 4, coordinato
dall'Isp. Mario Fierli (pag. 19). |
|
Rapporto Europeo sulla
qualità dell'educazione scolastica, Maggio 2000
(in Francese). |
Le tecnologie dellinformazione
e della comunicazione nella scuola
|
Tecnologie dell'Informazione
e della Comunicazione e Scuola (Commissione AICA sui curricula
scolastici), 2000 |
|
Dossier "Tecnologie
dell'Informazione e della Comunicazione nei sistemi educativi
in Europa" (CommissioneEuropea, Euridice e Eurostat;
in Inglese), Febbraio 2000. |
Siti internazionali di
interesse
EURYDICE - Rete informativa sulla formazione in Europa
OTE
- Osservatorio delle Tecnologie Didattiche in Europa
National
Curriculum for England
(sito del governo per gli insegnanti)
ACM
K-12 Task Force - Riferimenti per l'istruzione pre-universitaria
(comprende il modello per i curricula
in Informatica della Scuola Superiore)
Computing
Curricula 2001 - Modello IEEE/ACM per i curricula in Informatica
(livello Univeristario)
ACM
Special Interest Group on Computer Science Education
(Ricerca didattica sull'insegnamento
dell'Informatica)
EPI
- Associazione per l'Insegnamento Pubblico e Informatico
ABORD
- Insegnamento nella Scuola di Base e Informatica
(promozione di software pedagogico per
la formazione di base)
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dell'IRRE Veneto dedicato all'Informatica
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