Abachi L'abaco rappresenta uno dei primi strumenti specificatamente dedicato al calcolo. Questo strumento deriva dall'uso dei sassolini o gettoni per contare e in un certo senso ne costituisce un raffinamento: in questo caso i sassolini sono organizzati in modo sistematico su diverse file. Nella sua lunga storia (l'abaco più antico a noi noto è stato ritrovato in Grecia e risale al IV secolo a.C.), questo strumento è passato attraverso variazioni continue nelle forme, nei materiali, nella costituzione: fu in metallo, in legno, tascabile, da tavolo, a pallottoliere, ecc. L'abaco, inoltre, non è legato ad un particolare luogo, ma è stato utilizzato ovunque in diverse forme, evolvendo per opera dei vari utilizzatori (agrimensori, astronomi, contabili, ecc.).
Fig 9. Ricostruzione di un abaco romano in argilla. L'abaco rappresenta uno dei primi strumenti specificatamente dedicato al calcolo. L'abaco deriva dall'uso dei sassolini o gettoni per contare e in un certo senso ne costituisce un raffinamento: nell'abaco i sassolini sono organizzati in modo sistematico su diverse file e il loro valore dipende dalla posizione e non dalla forma.
Fig. 10. Alcuni degli abachi più comuni, tuttora utilizzati in diverse parti de mondo: in basso abaco russo (s'choty), in alto a destra abaco giapponese (soroban), sotto abaco cinese (suan-pan) e, infine, in alto a sinistra pallottoliere occidentale.
Fig. 11. Modello di una tavola per contare rappresentante il numero 194. Nell’alto medioevo l'abaco era molto spesso costituito da una tavola di legno oppure da una tovaglia che veniva disposta sul tavolo, sulla quale erano tracciate opportune righe per le unità, le decine, ecc., su cui venivano disposte le pedine utilizzate per i conteggi. Alla fine del tredicesimo secolo, i sassolini inizialmente utilizzati come simboli vennero sostituiti da gettoni, simili a monete, creati appositamente per questo scopo. |
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