La Logica delle Macchine

C’era una volta . . .
(Carlo Collodi, "Le avventure di Pinocchio)

Una dimensione della cultura occidentale è stata sempre caratterizzata dal tentativo di trasferire nei sistemi artificiali attività umane via via più complesse. Di volta in volta, nuovi artefatti sono riusciti a riprodurre comportamenti che sembravano prerogativa dell'uomo, fino ai recenti tentativi di surrogare le più peculiari attività umane, in particolare quelle che coinvolgono la mente. Tuttavia, al di là delle apparenze, va rilevato che i principi su cui si fondano i dispositivi di elaborazione dell'informazione sono abbastanza semplici. Il vero salto di qualità ha origine nella capacità di strutturare dati elementari in aggregati complessi, di organizzare operazioni elementari in elaborazioni complesse: queste attività avvengono prima e prevalentemente nella mente umana quindi sono di natura essenzialmente culturale. Occorre quindi essere sempre consapevoli del ruolo preminente del pensiero umano nel dare un senso a ciò che avviene all'interno di una macchina.

I contributi culturali delle discipline scientifiche, e in particolar modo della matematica, allo sviluppo delle principali idee dell'informatica e della scienza dell'informazione possono essere meglio apprezzati se si analizzano queste idee nella loro evoluzione storica. In questa prospettiva appare più chiaramente la semplicità di alcuni principi fondanti su cui si basano le nuove tecnologie, e ciò può contribuire a demitizzare la macchina, riconducendola alla sua dimensione di strumento, attraverso il quale si possono esprimere alcune affascinanti potenzialità del pensiero e della creatività umana.